UN BEL CANE: IL SALUKI DEL DESERTO
articolo di Marijcke Jongbloed/AL SHINDAGAH ONLINE (U.A.E.) - libera traduzione
Per un breve periodo ho avuto il privilegio di fare la conoscenza di un vero Saluki Arabo del deserto.
Arrivò nel mio giardino camminando dal deserto, aveva un pezzo di corda che lui aveva masticato ancora attorno al collo.
Era pateticamente esile, anche per una razza esile.
Sono sicura che fu grazie alla sua natura gentile se entrambi i miei altri cani accettarono il nuovo arrivato senza alcun tipo di protesta. Questa accettazione ma in maniera ancora più evidente, fu anche la reazione del mio vecchio gatto, che normalmente odia gli intrusi.
Sebbene avessi rispettato il cane fin dal primo momento, mi ci volle un pò più di tempo per abituarmi a lui e diventarne intimo. Il motivo era che mi dava l'impressione di volersi "tenere lontano".Più tardi imparai che questa è una caratteristica di questa razza. In effetti risultò che Adrian, così lo avevo chiamato, era una esemplare abbastanza tipico.
Ritto sulle sue zampe di mezzo metro, un petto profondo e stretto, collo molto lungo e testa lunga e stretta.
Quando arrivò, la sua coda sembrava un pezzo di spago, ma con del buon cibo e molta cura, sviluppò un bellissimo ciuffo di lunghi peli all'estremità della coda. Le sue zampe divennero frangiate e i lunghi peli sulle orecchie crebbero fino ad assomigliare ad un'acconciatura. Quello che mi impressionò maggiormente fin dall'inizio fu la sua espressione dignitosa e gentile. I suoi occhi erano grandi ed ovali, color miele.
Il Saluki del deserto è la più antica razza di cani addomesticati, si sa che accompagna l'uomo da circa 7000 anni. La più vecchia immagine di un Saluki si trovava su una stoviglia dell'Iraq del nord e che risale al periodo Halaf, 5300-4300 A.C.
Immagini di Saluki si trovano sulle pitture delle tombe Egizie, nelle costruzioni dei Sumeri e nei templi Assiri. La prima evidenza fisica fu il ritrovamento di un teschio in uno scavo vicino a Mosul, in Iraq, risalente al 440-3800 AC. Saluki furono rinvenuti in una tomba a Rekkamara (1400 AC) ad un disegno fu trovato su una tavola nella tomba del Faraone ANTEFE II. I saluki venivano sovente mummificati e e poi sepolti accanto al loro padrone. Il Saluki è stato trovato in una zona che copre Iran, Iraq, Turchia, Arabia, Egitto e Nord Africa.
Le regole islamiche riguardanti la pulizia non si applicano al Saluki, che non è considerato un cane. Il Saluki è specificamente approvato dal Profeta.
Il Saluki non è solo un un compagno leale, ma è anche un cane multi-gara, una cane in grado di cacciare in corsa su svariati tipi di terreno.
Ha cacciato gazzelle, lepri, (bustards) sciacalli, volpi ed anche (asses?) selvatici.
Un Beduino ricerca diverse caratteristiche in un buon Saluki.
Il naso deve essere nero o marrone scuro - un naso naso macchiato non è considerato buon segno.
Le sue mascelle devono essere "sorridenti" perchè questo denota un morso molto potente.
Una piccola macchia di peli bianchi nel mezzo della fronte è chiamata "il bacio di Allah" e una macchia simile ai lati del collo significa che si tratta di un cane veramente straordinario.
Una coda con la punta bianca significa che il Saluki è un eccellente cacciatore, mentre una striscia bianca lungo il collo indica al Beduino che quel Saluki è un corridore veloce.
Le soffici orecchie devono raggiungere l'angolo della bocca.
I peli tra le dita dei piedi ed i cuscinetti proteggono dalla sabbia bollente.
Qualche volta i piedi dei Saluki vengono tinti con l'henné per dare loro un'ulteriore protezione. Una caratteristica divertente del Saluki è che Odorano di polvere profumata. I saluki ossiedono una particolare ghiandola che si trova
nel retro della loro testa che produce una secrezione dall'odore dolce. Questa è un'altra delle ragioni per cui i Beduini provano gioia per i Saluki.
I lombi del Saluki dovrebbero essere così esili che uno dovrebbe riuscire a misurarlo (a spanne) con due mani.
La coda, frangiata nella parte inferiore, dovrebbe essere sempre portata incurvata tranne quando il Saluki sta cacciando, in tal caso può essere portata distesa.
L'andatura di lavoro del saluki è il galoppo a doppia sospensione, ciò significa che tutte e 4 le zampe sono sollevate da terra sia in flessione che in estensione. Il Saluki può mantenere una velocità di 35-45 miglia all'ora per una distanza fino a 5 miglia!
Quando il Saluki si muove al trotto, sembra che "si dia delle arie" o che per lo più fluttui. E' un movimento superbamente bello, senza alcuno sforzo.
Movimento molto interessante è lo "spy-hop" (letteralmente salto della spia): un balzo verticale alto fino a sette piedi, usato dal Saluki quando sta partecipando a una sfida di caccia, per cercare di vedere dove sta andando la sua preda. E' una caratteristica di caccia, molto significativa.
Ci sono molte opinioni circa il rapporto tra il saluki ed i suoi antenati selvatici. La più accettabile delle versioni è quella che dimostra il rapporto tra il Saluki ed il cane da caccia del Capo. Una caratteristica "selvatica" è che le femmine di entrambe le razze rigurgitano il cibo per i loro cuccioli.
Tra queste due, il Saluki è diventato la razza preferita dalle genti, soprattutto dai beduini.
Non sono facili da tenere in casa, in quanto hanno bisogno di una grande quantità di movimento e si annoiano facilmente se tenuti rinchiusi.
Sono molto intelligenti e si è rilevato che, se ci sono problemi, pensano e ne trovano le soluzioni.
Una volta ho osservato ADRIAN nel campo che cacciava una lepre.
Fino a quel momento avevo pensato che le lepri potessero evitare la cattura proprio perchè erano in grado di superarlo velocemente se avessero avuto sufficiente scatto di testa. Ma un giorno ero seduta in posizione abbastanza elevata nella mia 4WD quando ADRIAN si eccitò per una lepre abbastanza vicina a lui. Lui corse a lunghi salti dietro la lepre e la superò con lunghi e semplici balzi con facilità: non la afferrò ma fece ancora pochi balzi oltre il piccolo animale, quindi si girò e le diede un colpo (spooked) tanto da farla girare su se stessa e ricadere in una diversa direzione. Adrian la seguì e continuò la caccia che per lui era un gioco divertente (senza dubbio la lepre la pensava diversamente). Lo vidi ripetere la manovra due volte ancora, dopodichè lasciò andare la lepre, sapendo molto bene che nè lui nè io ne avevamo bisogno per mangiare.
Gli EMIRATI ARABI UNITI hanno un centro di allevamento di Saluki nel terreno dell' ERWDA Falcon Hospital, vicino all'aeroporto di Abu Dhabi. Il Centro, fondato e diretto da un appassioanto di Saluki Hamad Al Ghanem, alleva Saluki di pura razza desertica e li prepara per la caccia.
Non tutti i Saluki hanno zampe zampe, coda e orecchie frangiate. C'è anche il tipo a pelo raso. Entrambe le varietà sono ben rappresentate al centro.
Non sono facili da allenare in quanto hanno una fortissima volontà di loro e la loro fedeltà non è collegata ad una cieca obbedienza. Comunque al Centro viene loro insegnato a cacciare la lepre senza ucciderla -una stupefacente impresa per un predatore-.
In Europa ed in America ci sono molti club di razza e i Saluki vengono allevati sia per il coursing che come animali domestici.
Quelli che come me hanno avuto una stretta conoscenza con un Saluki si sono poi profondamente innamorati della razza.
Ho sentito Hamad descrivere il suo cane preferito ed era la stessa descrizione che avrei dato del mio ADRIAN:
Bello - regale - sensibile - fedele - protettivo - intelligente - elegante - sempre di buon umore e gentile, e con un buon senso del divertimento.
Un poeta del 10° secolo, Abu Nawus, scrive:
"Canterò l'elogio di un cane da caccia perchè la buona sorte dei suoi padroni è assicurata dal suo tremendo sforzo. Tutte le buone cose che essi hanno è data da lui.
Il suo padrone è sempre come uno schiavo per lui, di notte lo porta vicino al suo letto, se è scoperto il suo padrone lo copre con il suo proprio abito...
Che magnifico cane sei, senza uguali."
Sono pienamente d'accordo! La mia speciale amicizia con Adrian durò solo 18 mesi. Qualcuno gli sparò durante una sua corsa nel deserto ed io ne fui devastata quando trovai i suoi resti. Lui giace sepolto in posto speciale tra le sue amate dune e mi ha lasciato con uno dei più preziosi ricordi del mio soggiorno in Arabia.
articolo di Marijcke Jongbloed/AL SHINDAGAH ONLINE (U.A.E.) - libera traduzione
Per un breve periodo ho avuto il privilegio di fare la conoscenza di un vero Saluki Arabo del deserto.
Arrivò nel mio giardino camminando dal deserto, aveva un pezzo di corda che lui aveva masticato ancora attorno al collo.
Era pateticamente esile, anche per una razza esile.
Sono sicura che fu grazie alla sua natura gentile se entrambi i miei altri cani accettarono il nuovo arrivato senza alcun tipo di protesta. Questa accettazione ma in maniera ancora più evidente, fu anche la reazione del mio vecchio gatto, che normalmente odia gli intrusi.
Sebbene avessi rispettato il cane fin dal primo momento, mi ci volle un pò più di tempo per abituarmi a lui e diventarne intimo. Il motivo era che mi dava l'impressione di volersi "tenere lontano".Più tardi imparai che questa è una caratteristica di questa razza. In effetti risultò che Adrian, così lo avevo chiamato, era una esemplare abbastanza tipico.
Ritto sulle sue zampe di mezzo metro, un petto profondo e stretto, collo molto lungo e testa lunga e stretta.
Quando arrivò, la sua coda sembrava un pezzo di spago, ma con del buon cibo e molta cura, sviluppò un bellissimo ciuffo di lunghi peli all'estremità della coda. Le sue zampe divennero frangiate e i lunghi peli sulle orecchie crebbero fino ad assomigliare ad un'acconciatura. Quello che mi impressionò maggiormente fin dall'inizio fu la sua espressione dignitosa e gentile. I suoi occhi erano grandi ed ovali, color miele.
Il Saluki del deserto è la più antica razza di cani addomesticati, si sa che accompagna l'uomo da circa 7000 anni. La più vecchia immagine di un Saluki si trovava su una stoviglia dell'Iraq del nord e che risale al periodo Halaf, 5300-4300 A.C.
Immagini di Saluki si trovano sulle pitture delle tombe Egizie, nelle costruzioni dei Sumeri e nei templi Assiri. La prima evidenza fisica fu il ritrovamento di un teschio in uno scavo vicino a Mosul, in Iraq, risalente al 440-3800 AC. Saluki furono rinvenuti in una tomba a Rekkamara (1400 AC) ad un disegno fu trovato su una tavola nella tomba del Faraone ANTEFE II. I saluki venivano sovente mummificati e e poi sepolti accanto al loro padrone. Il Saluki è stato trovato in una zona che copre Iran, Iraq, Turchia, Arabia, Egitto e Nord Africa.
Le regole islamiche riguardanti la pulizia non si applicano al Saluki, che non è considerato un cane. Il Saluki è specificamente approvato dal Profeta.
Il Beduino considera il Saluki un dono di Allah: lui non venderà mai il suo Saluki
ma può darlo via come dono speciale e prezioso.
C'è un legame talmente forte tra il Saluki ed il suo padrone che il cane si consumerebbe per il dolore se venissero separati.
Il Saluki non è solo un un compagno leale, ma è anche un cane multi-gara, una cane in grado di cacciare in corsa su svariati tipi di terreno.
Ha cacciato gazzelle, lepri, (bustards) sciacalli, volpi ed anche (asses?) selvatici.
Un Beduino ricerca diverse caratteristiche in un buon Saluki.
Il naso deve essere nero o marrone scuro - un naso naso macchiato non è considerato buon segno.
Le sue mascelle devono essere "sorridenti" perchè questo denota un morso molto potente.
Una piccola macchia di peli bianchi nel mezzo della fronte è chiamata "il bacio di Allah" e una macchia simile ai lati del collo significa che si tratta di un cane veramente straordinario.
Una coda con la punta bianca significa che il Saluki è un eccellente cacciatore, mentre una striscia bianca lungo il collo indica al Beduino che quel Saluki è un corridore veloce.
Le soffici orecchie devono raggiungere l'angolo della bocca.
I peli tra le dita dei piedi ed i cuscinetti proteggono dalla sabbia bollente.
Qualche volta i piedi dei Saluki vengono tinti con l'henné per dare loro un'ulteriore protezione. Una caratteristica divertente del Saluki è che Odorano di polvere profumata. I saluki ossiedono una particolare ghiandola che si trova
nel retro della loro testa che produce una secrezione dall'odore dolce. Questa è un'altra delle ragioni per cui i Beduini provano gioia per i Saluki.
I lombi del Saluki dovrebbero essere così esili che uno dovrebbe riuscire a misurarlo (a spanne) con due mani.
La coda, frangiata nella parte inferiore, dovrebbe essere sempre portata incurvata tranne quando il Saluki sta cacciando, in tal caso può essere portata distesa.
L'andatura di lavoro del saluki è il galoppo a doppia sospensione, ciò significa che tutte e 4 le zampe sono sollevate da terra sia in flessione che in estensione. Il Saluki può mantenere una velocità di 35-45 miglia all'ora per una distanza fino a 5 miglia!
Quando il Saluki si muove al trotto, sembra che "si dia delle arie" o che per lo più fluttui. E' un movimento superbamente bello, senza alcuno sforzo.
Movimento molto interessante è lo "spy-hop" (letteralmente salto della spia): un balzo verticale alto fino a sette piedi, usato dal Saluki quando sta partecipando a una sfida di caccia, per cercare di vedere dove sta andando la sua preda. E' una caratteristica di caccia, molto significativa.
Ci sono molte opinioni circa il rapporto tra il saluki ed i suoi antenati selvatici. La più accettabile delle versioni è quella che dimostra il rapporto tra il Saluki ed il cane da caccia del Capo. Una caratteristica "selvatica" è che le femmine di entrambe le razze rigurgitano il cibo per i loro cuccioli.
Tra queste due, il Saluki è diventato la razza preferita dalle genti, soprattutto dai beduini.
Non sono facili da tenere in casa, in quanto hanno bisogno di una grande quantità di movimento e si annoiano facilmente se tenuti rinchiusi.
Sono molto intelligenti e si è rilevato che, se ci sono problemi, pensano e ne trovano le soluzioni.
Una volta ho osservato ADRIAN nel campo che cacciava una lepre.
Fino a quel momento avevo pensato che le lepri potessero evitare la cattura proprio perchè erano in grado di superarlo velocemente se avessero avuto sufficiente scatto di testa. Ma un giorno ero seduta in posizione abbastanza elevata nella mia 4WD quando ADRIAN si eccitò per una lepre abbastanza vicina a lui. Lui corse a lunghi salti dietro la lepre e la superò con lunghi e semplici balzi con facilità: non la afferrò ma fece ancora pochi balzi oltre il piccolo animale, quindi si girò e le diede un colpo (spooked) tanto da farla girare su se stessa e ricadere in una diversa direzione. Adrian la seguì e continuò la caccia che per lui era un gioco divertente (senza dubbio la lepre la pensava diversamente). Lo vidi ripetere la manovra due volte ancora, dopodichè lasciò andare la lepre, sapendo molto bene che nè lui nè io ne avevamo bisogno per mangiare.
Gli EMIRATI ARABI UNITI hanno un centro di allevamento di Saluki nel terreno dell' ERWDA Falcon Hospital, vicino all'aeroporto di Abu Dhabi. Il Centro, fondato e diretto da un appassioanto di Saluki Hamad Al Ghanem, alleva Saluki di pura razza desertica e li prepara per la caccia.
Non tutti i Saluki hanno zampe zampe, coda e orecchie frangiate. C'è anche il tipo a pelo raso. Entrambe le varietà sono ben rappresentate al centro.
Non sono facili da allenare in quanto hanno una fortissima volontà di loro e la loro fedeltà non è collegata ad una cieca obbedienza. Comunque al Centro viene loro insegnato a cacciare la lepre senza ucciderla -una stupefacente impresa per un predatore-.
In Europa ed in America ci sono molti club di razza e i Saluki vengono allevati sia per il coursing che come animali domestici.
Quelli che come me hanno avuto una stretta conoscenza con un Saluki si sono poi profondamente innamorati della razza.
Ho sentito Hamad descrivere il suo cane preferito ed era la stessa descrizione che avrei dato del mio ADRIAN:
Bello - regale - sensibile - fedele - protettivo - intelligente - elegante - sempre di buon umore e gentile, e con un buon senso del divertimento.
Un poeta del 10° secolo, Abu Nawus, scrive:
"Canterò l'elogio di un cane da caccia perchè la buona sorte dei suoi padroni è assicurata dal suo tremendo sforzo. Tutte le buone cose che essi hanno è data da lui.
Il suo padrone è sempre come uno schiavo per lui, di notte lo porta vicino al suo letto, se è scoperto il suo padrone lo copre con il suo proprio abito...
Che magnifico cane sei, senza uguali."
Sono pienamente d'accordo! La mia speciale amicizia con Adrian durò solo 18 mesi. Qualcuno gli sparò durante una sua corsa nel deserto ed io ne fui devastata quando trovai i suoi resti. Lui giace sepolto in posto speciale tra le sue amate dune e mi ha lasciato con uno dei più preziosi ricordi del mio soggiorno in Arabia.
ALLEVARE IN UNGHERIA (BREEDING IN HUNGARY)
Salve a tutti!
In qualitá di Italiana ci terrei a spendere due parole su questo tema, in cui mi sento coinvolta enormemente.
Ma prima mi presento brevemente. Mi chiamo Silvana Lunghi; tre anni fa
abbiamo deciso con mio marito di trasferirci in Ungheria per
ricominciare una nuova vita piú tranquilla e naturale. Mio marito é
ungherese, quindi il passo non é stato né tragico né cosí avventuroso
come potrebbe sembrare. Da sempre sono innamorata di questa zona che
circonda il lago Balaton e per me ed i miei carissimi saluki é un luogo
da favola sotto molti punti di vista.
Io sono toelettatrice e cosí arrivando qui ho deciso, con l'aiuto di una
cara collega e di una veterinaria della zona, di ricominciare qui la
mia attivitá.
Nonostante i dubbi della mia amica collega decisi fin dall'inizio di
lavorare in modo qualitativo, nonostante le evidenti difficoltá
economiche della popolazione media Ungara.
Piano piano ci furono le prime chiamate e scelsi di cominciare offrendo
servizio a domicilio per poter capire meglio i cani nel loro ambiente e
nelle loro famiglie.
In Italia tutti pensano che qui in Ungheria i cani siano trattati
piuttosto malamente e allevati in modo barbaro, solo perché vivono
spesso fuori casa; io invece vi posso dire che ho trovato una capacitá
di rispettare i cani e un amore molto solidale con loro anche nel
piccolo paesino in cui abito, dove la vecchiettina di turno che ha il
suo puli in cortile é cosí felice e orgogliosa di poterlo far sistemare
per l'estate !!! E non solo capisce un lavoro piú attento ed un modo piú
dolce di approcciare i cani, con calma e senza spaventarli, ma ne é
veramente felice perché il suo compagno di vita non solo é sistemato e
ripulito, ma anche tranquillo e felice :)
Nel piccolo paesino dove vivo quando giro con i miei saluki in bici o a
piedi, non sento continuamente sussurrare dietro di me frasi del tipo:
”é malato” “ non mangia”... insomma capite benissimo cari amici
salukisti !
Qui le vecchiette mi fermano chiedendomi al piú che tipo di levriero é
oppure per dirmi “ che bella bestia!!” “che muscoli!!”... etc.
Capite la differenza sostanziale?
Qui ci sono pochi soldi e la gente ha un approccio se vogliamo piú
essenziale e tradizionale col cane, ma la stragrande maggioranza delle
persone, soprattutto nei paesini, ama e rispetta il loro cane. Forse in
modo piú naturale di noi, che a volte siamo un tantino esagerati
comportandoci con loro come con dei piccoli umani.
Premesso questo che mi premeva molto puntualizzare, l'obiettivo finale
del mio articolo é rivolto ad aprire gli occhi su questo traffico
ignobile che intercorre fra Italia e Ungheria.
Qui per colpa di pochi disgraziati che pensano di produrre cuccioli per
fare qualche soldo, anche gli allevatori seri patiscono le pene
dell'inferno per esportare ottimi cuccioli in Italia.Io provo ribrezzo e rabbia come a tutti voi nei confronti di questi
“fabbricanti di cuccioli” ma la domanda che dobbiamo farci é che forse
non é piú colpevole chi li richiede? Altrimenti non ci sarebbe nemmeno
la produzione, giusto? L'allevamento é un mestiere che si impara durante una vita; é una cosa
seria e anche costosa se ben fatta. Crescere dei cani e partecipare alle
esposizioni confrontandosi con altri allevatori, selezionare i migliori
soggetti e cercare il giusto accoppiamento possibile con le proprie
femmine, studiando pedigree, linee di sangue e fare ricerche su
eventuali patologie conosciute nella genealogia dei soggetti che
troviamo interessanti. Un vero lavoro! E anche una grande responsabilitá
nella scelta finale. L'attivitá allevatoriale deve essere mirata a
produrre soggetti migliori e ben rispondenti alla razza che amiamo. Non a
produrre cuccioli da vendere ad eventuali clienti. Ma certo anche un allevamento serio per poter continuare la sua attivitá
in modo accurato, deve trovare il modo di mantenersi e quindi trovo
assolutamente giusto che i cuccioli vengano pagati adeguatamente. Solo
cosí si puó avere una certa garanzia di ricevere un cucciolo di razza
sano, ben socializzato e pronto a ricevere tutto il vostro amore. I
cuccioli vanno seguiti fin dalla nascita col contatto umano e questo
richiede anche molto tempo e pazienza.Ma questo tanta gente non lo capisce e proprio dall'Italia, in questo
periodo, sto avendo questo triste riscontro sulla mia pelle.Tanta gente mi scrive interessata ad un cucciolo chiedendomi solo il
prezzo; il che va bene, é importante ed ognuno deve fare i suoi conti
sono d'accordo, ma un cucciolo d'allevamento ha un prezzo piú o meno
comune in tutta Europa.
Dopo poco queste persone mi riscrivono dicendo di averli trovati
addirittura in Italia ad un prezzo davvero piú economico... mi chiedo
che saluki saranno... forse di qualche amatore.Ora, scusate se scrivo questo articolo molto personale e senza veli, ma
sono io che sto crescendo i miei cuccioli con tante attenzioni, in un
ambiente che é il paradiso dei cuccioli di saluki, investendo denaro e
tempo, avendo scelto un buon maschio, nonostante ne avessi uno ottimo in
casa, ma secondo i miei parametri troppo vicino alla mia femmina; ho
degli stupendi cuccioli che aspettano famiglie che li possano apprezzare
e che riceveranno un cucciolo sano, ben costruito, di ottimo carattere,
abituato a sporcare fuori, che giá comincia a portare il guinzaglietto,
che sta sviluppando i muscoletti correndo tutto il giorno libero in
giardino all'aria aperta sotto la nostra sorveglianza (e non chiuso in
serraglio sul cemento), che giá si sta abituando alla macchina per non
avere problemi in seguito, che sta imparando tutto quello che posso
insegnargli, con in piú la certezza di avermi sempre a disposizione per
chiarimenti, per consigli e tutto ció che uno si aspetta da un
allevatore appassionato ed entusiasta della razza di cui si occupa e il
risultato di questa enorme fatica è che uno mi chiede solo quanto costa e
grazie e arrivederci perché io ho trovato qualcosa di economico...Cosa credete che abbia pensato in questi giorni????
Io a queste condizioni non alleveró mai piú!!! Ma mi chiedo anche perché cercare un cane di razza se l'unico interesse
sembra essere il prezzo; nei canili ci sono tantissimi piccoli che
aspettano solo di essere accolti a prezzo zero.
Ma questa gente si chiede altre cose prima di ricevere a braccia aperte
un cucciolo di saluki, magari senza esperienza e rischiando di rovinare
la vita a un cucciolo e a se stessi? Perché un cucciolo di saluki non
socializzato e non compreso puó essere un compagno complicato con cui
vivere!!
Vi prego di scusare il tono polemico che accompagna questo mio articolo,
ma ricollegandoci al discorso del traffico di cuccioli in generale, chi
allora ha piú colpe in questo traffico di cuccioli di razza a prezzi
stracciati? Chi li produce o chi li richiede? Secondo me entrambi!! E
credo che sia ora di finire di essere ipocriti condannando solo chi
produce!
Comunque io qui in Ungheria ho avuto la fortuna di conoscere ottimi
allevatori davvero seri e che fanno miracoli per mantenersi integri
nella loro attivitá/passione. E condanno invece tanta gente che
pretende “la botte piena e la moglie ubriaca” dall'Italia dove veramente
la maggior parte dei cuccioli ungheresi dei traffici illegali
finiscono.
C'é una diffidenza e una prevenzione verso gli allevatori Ungheresi che é
un insulto al mondo cinofilo, perché davvero qui con tutte le
difficoltá economiche che ci sono, ancora esistono grandi allevatori
come in tutto il resto del mondo e non é giusto che vengano screditati
solo perché nella nazione a cui appartengono esistono “ produttori di
cani” che non sono allevatori, manovrati a piacimento da gente senza
scrupoli che importa in Italia questi poveri piccoli cuccioli indifesi.
Questo é ció che io sto provando sulla mia pelle, ben intendendo che io
non mi considero un Grande Allevatore, perché sono ancora agli inizi, ma
che sotto la guida di ottimi allevatori faccio del mio meglio per
apportare nel mio piccolo dei miglioramenti alla razza che adoro e che
ameró sempre fedelmente per tutta la mia vita.
Questo articolo é altamente provocatorio e anche un piccolo sfogo
personale, ma in cui credo si rivedano anche molti allevatori seri che
solo possono pensare ció che io mi sono invece permessa di scrivere.
Grazie di aver letto l'articolo fino in fondo e spero possa essere
spunto di riflessione per tante persone sull'argomento altamente
delicato che ho provato ad affrontare :)
Saluti.
Lunghi Silvana
1 comment:
Hola amig@: He estado visitando tu página y me ha parecido excelente, genial, con buenos artículos.
Quisiera compartir contigo y tus lectores más información sobre la raza de perro Saluki.
Espero que te guste mi blog de "Perros y Gatos".
Saludos desde España
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